A ] Ù 5 À “ 3 £ 1 p e ) 4 E i Ù î tI n “ ‘ à UE ei td - % ì Ù Ù LI t bo Bug , s ta ME x % Risd'bi È 1A & vg + l 4 POESIE 4 < ù où x fis x VI SEM ; - _—____ _______________—__—_— ——————————————————_——_——__—t— —_———— _ me est oo privare —- = = È n È 9 Ho | ” * ì PER. +4 3 P b L t ri 5 . ; î È ; È LI sa La il ” W x ° . xi . É fs . i 13 4 Lr ‘ % . a £ \ 20 A i . DI ri Ù P 4 . i pie 4 i ; ; i Da si LI
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N obulissum Accademia Tor che cost al degnissimo ef
I strasordinare nel consolato suo: hE 10 farò uo
prudontfsime consolo nostro è prato: forse per che a un pencipro debile segui, Come si dice vol o Sormente fortuna migliore, che 10 511 quello, dh cguestà feluesuma ef fontilssima Acca dina nostra dia commeramento alle fetta private è
(ontirii n6 ostante. oliena gh alte impedimenti, Il brenssimo fempo, chi sò ho anto Ani porno solo a prepararmi ef Gusto faro uolenteni dh co,non perche 10 n0 sappia bemssimo, che cofe detta esercitata Compagnia di ant et fa i SITRITIZI , qual hi qu anti I74 iruonono (71 questo ‘sogo non si debba AVFECAVE COSA NINNA, la
quale nò sù NTEIIHOSA pe lmgamente pensata, | Pf 110 CONOSCA, ( he molti sono infanta ees1 bor? reuole brigata o qual molto pu ati, et piu i Valli sarebbero n ben portar questo qramsss di
mo pese del leggere, ch'r0 non 5010.4110 porche
ola il dassderso, che 10 ho incredibile disod
affare ù qual ch pata a qui NOT mi sen o granbimament i, rl
fr al molfa sli fisse DUCA $ Sesto,
( ceci "ol quale nommatr da me per cogpont d'honere, radisce fanto pre sua bonta, ra” fo inalza È vhs gi Donini lefirahi qua (0 10N No! sola onfe a HAD lAvondo puo per valle segno chinissumi rt manifistasi ie sempi vedere ogm Srorno piu_oern, dico famo” re, 66 io ho portato sempre mara mghaso alla
[ inqua et hone rafissama Acendenna Fiorentina. io amo molto mig cfsor feonuto nbbifente seno ingrato, che dotto, ef peo las TI, ndo fufte lisca È se da na part ucrvimo alfafto proponi Mento Nostro, chiamato prima diuctamente
dl nonne ef atto Arcole, quale IUOKÌ solo
Ro ea den anta a , pren
è. Te
solo reggo fue lecofe Dico dunque Accadinner nobalilssih sche tutte le cofi. qualunque stano, sono 0 corporali cvi corporali, Corporahi sono fufte quelli ke quale ha no corpo È materia. ef per conseguente sono cadu ‘ che tr corrofibik: I ncorpovali quiete, Ae qual no Danno, ne corpo ni WARna, (cons cquentomeni so” no stabi. ne seoyptternt, of questi propriamente ef uctamente s1 ditono €85 cre ora essendo stato prodotto l'huomo.da dio erdalla Hasura animale porfettissmo e capeuole di tufte Ve cose eg fa ne” CESSIAI anienti cOMposo di due para confarie fa senemiche, di magione è nero intelletto, dl Quale cimorbak, tf p-e0e | 0 ter marna, lagua i (e em orraifs rima Coll'ntlletà, il quale a sola’ ment degli huomini # nò ha sce I luogo al ‘ cun propuo ef ditremmate vi mama parte delcor. pesi considerano tf tifendono fuéî lcasema”
o: 2 “> RI
ita dit è
feriali et eterne. colla parte sensiama, la qua” lo c'e comune colle bestie, s apprendono a con “scono fuit quelle, che matera sone poco Au reuch Aden: € uero chela mente nesta rem” felletto umano, chiamato da flosoh intelletto pofsibile, perche. puo intendere ee duvontare fut” fe le (ost spirvalmente, st comi la matr pos mac weramente 0 pofenza n vicenene fatt le forme. nen apprende. 0 intende, (OSA WEA la duale 7. I, prova 0 alcun di sens estoni cd Por, Fi mediante qu li, IC L' SENSE 190" rioni lc di dinno. i questo c gui, che ‘wolié.si î | gufcan Ansrohile quando nel (abro All >> _Amma disc opporît sinti Gran phantas s> MAM speculare f sensi (5001; VOt1. COMI: SA CIASCU 110, S010 cinque. 150, vi fo, adorati G ush, fe Taffo, gi mmfersori sono fe: senso comu‘ IH la fantas 19, PMUFO I magnati Gf beds medio
e TOT
234
<# fi qMENoria PeFHnon di spu fave OHA: della csf“
fun-0 ueramente cogufata 1 quali tre sensi inte” riore quanto al'uimero et al subbictto;et per di ve come loschi realmente ee mateeralinente sono uno solamente et medesimo quant por ala contderatione etgperanoni sono piu etdi KEESI ‘non altramente, chef CONcauo ff tl co nifics 4 40 1h Un cerchio me’ congue sens esteriori due primi vot: ibuedere:d quale, comi pumnobile. c pasto nel pr alto luogo eesvi attrbuisce etas somigha al puncnobile elemento goal. fuoco, tt (‘nd dl quale 5 nttbisce a Imena,icono spo tali gli “altere odorafe , Qusfo 0 faffo, chest ammo: a'uaporc se a Cacqua et alla ferre; sono materia. perché (scnst furono dal agli am ù mali bruhi necessariamente per conservatori so (ovetssalueza Mella vota loro, af, che ports” sero mediante quelli conoscere et apprendere
i
i ‘ + dol 2. e, Ova por vedurre n proposito quato bazieno
le cose a loro urli ef goucuoi, ee dall'alo ln” 10 IS cifare | er fuggire le contrarie ; guunoi cche fufi gh ommaki bam il fafto, éf I qusto COPI sensi nece/sary al Mutti: degli alari tri com quegli, che $0N ft n bene efsere che [essi i re semplicemente no quanno INCA COSI AU cd LLAI he quegli ammabi , channo dl senso del udere banno Ancora dincesfsifa queli lo dell L udire etcost delli” altri meno mobili: dimano ti mano no ‘altemmente sche doranche balam ma vafonale, bavancora la sensiiua etlane Serata sempe smA:I0V QUA per lo confrano } conti 41 UE de mamfestamente nelle piank., fe quali banno I lmmueacintiva Ù olamente slam - fr, té “ghi annali brufolaa questa, lasci da URFONTA PIT Tigra Mate ti
detto, concosia cosa; che la belleza faucliando
Tlntomcamente no sta altro, che UDA UnA mha - I I vlendore, la “quale musoue ti alletta lamma di chitngue fa ved ct intenti eÈsc remo nt Ost mM afsomamente vell'enmii dell'ano: mes colori Li, uni: et nelle vuocis elia vimine a 'e880" re cosa\spiritale; st incorponra, onde e mante - sto, che di 1° conque sinsi solamente tl yusoree C'vdito ln possono apprendere re conoscere ue” tamente, ef qunci è senza dubbro alcumo:cherl i | neiko genltmo mo Frmid:sto TeRarea Ta” fa WENENE, et amatore Dintoni codisideranaso PER CAN cola proma diinedere.tt più d'adire Sa sn bellifsama ci cosrssone: A Î et ino, come A 0 qui passorspuo dcdere ncrascina dl (e sue meramghrosiasime Canas etssone erpra LL; well fre bia deh ‘pei, ma cOme 1lmag 7 quer” pracerenti ci frnto; che posafse fat nere” drarga ti quite mondo,come mesta gl smell”
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> di
> so WI quell” altissimo ‘somche comincia Si
cerna. utt e nederpio: era di poter” vedermi L.
ar suoi ocohi mafsimamente, nice quali meglio i
che immssuna. alien parte: del cotpo: si dimostea animo hinscuno, cosi perla 14 ola de contea” ti; (mag gror: dispi acero ee tormento rche ports” scvauutmte» ah& seneca, cen dessert provo. il” (a dolce wustn degli ; come S(rss0” qiicom
festimoma, et fafedi moli luogba ma prùdi ì. ds: “, là A DT > -
Alfroue £ 10 no mingRio;vi questo von mono pa
foso, che Golfo $0n/ il qualeto per ubbodiro to”
mese detto disopra, A quanto mi fu tmposto
da fe merci isimo cnsoho rostro scquitaro hog 5 Ji disporre, ce dichiaraeare quanto sapro il
meg ho,sveondo: lord ineat costme diquista f -
- Grcilsuma: et fiorita/sima Accadoma: più por de
È
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siderio dappredere molte cose conferendo che
“pale i, b. * = con pornza dî snscqmanie alcuna snterpesrando :
SZ, = Scano ; pui d-- ea I Lr” ner» ===" a de — ide in et
Mini Lenin e
4- Onde, per maggiore intelligenza, no sob del pres” fe son: ma generalmente dituta gh Amorosi com pomimenti di guisto leagradissimo Torta, e da
3 aperte, sequifando pur la dotthna di T/nfone, I secondo che dichiara nostro RE detassimiuar silio Fiomo,il suo dimise comento 30 pra sl conio di'Tlatone, che nel'ewnnetso si rifvuouano cingue amori: due estreny, ee tre medhiy: 4 duor estremi ciò è dl prio tf ltultumno
I Sl P hiamano, demom ff $1 rifeyonano Sempre è no Solamente 1h ctascUna amma bumana, ma in quella del mondo ancora, e-cosi delle spere, ee delle stelle sl primo amore, Sguale s1‘chiana hora “Venere Cchiste, tt quando demone “grande no calco che una forca ofnculta dell amuna eeuno desiglero eterno, ilquale n alletta sem pre, ef tene a conoscere, tt contemplare (ebellezi Superiori eedine, U14 conforta et spinge coni”
nommente con dolcissima ce honorata Part a bellisstmy studi della sanassina filoscha né ‘qua efconduce a esseri quasi Aa esser pictosi, tf breuemente a tfuie 4 nante le un sj fu, facendoa non meno buom ef cosfumati, che saemzinii tt fncondi ‘luomo amore eu medesimamente uma faculfn tf forza, dell anima e uno ocailto stimolo, che ciasthi no ha mella parti 0 piu fosto pofcuza Ge NCrarua, di produrre “tin una” cofa bima na stmle asc la senbranca, gianto si quos di quella belleza dituina tr ceste, ef come quel promo si chiama nella lingua Greca; Calodemon cioe demone buono cosi que ultimo st chiama nella medesima K° gua calodemoni cio e demone Cafanno, von | perche Imucryfa ancor questo non sia buo” no, essendo coft buono erneressario alla
iufa umana (generare come lospecuSare Vate vita delle cose ef contemplare Ilciilo, ma 50 chia” imm "caftiso 11 quante cghr, csseudo male usato da- ‘mor, ci tarba: ee affligge {ammo molte siolte rifinendolo: dal suo ucro ef propio bene, al qua * «See la contemplanone, dé intelligenza delli me” fv'et fosfanze separate. et ques due amore t demoni dor gen da' genti sono qulh, 1) ì 1 Teolo 1WOSf) (visa chiamano ol. prumo A ngel buono, et falero Angelo rvosl'uno dequa ; Sen ina sempre; e indiviza. allocose efter” ne ee mmorfah; l'alîro alle:ferrene ettvansito | vie. E. fre amo ” del nueze, perch ©'no sono fr uz ef perpetuf ell fmnne nostre come que” A ly 1A banno INCISE. COMIPEAMENTE, GUNC scomento, $ comamento; fine, s1'chomano più fosfo memmenti tf offet 0 Uro passioni, dh Demoni cf 50N0 fre SENZA pu, percioche ciascun”
£® di lf
mo‘ di'nor nasce» sempre ete, 0. permatura,o per costume 0, per l'uno. o, per É altro inchina > | ‘to 0; alla ta contemplati vet-celeste val In affiua;ee morale 0 alla piaseriole. e lasci ua: sc alla contemplata tosto, che ucdeme alcuna forma 0 belleza: Corporale, sitbito a rivolgiamo veral Zam alla ( ontemplatone del è la belleza spititale, er dhwima cpero disse ite” >> frarca perle tosc mortali cheson scala alfat” vito chi bin Fostuma si n Sc alla disoluta ee lasciun subito dal senso del uso csideriamo a quelli del fatto masi alfa morale centiazivor persencriamo nel fertos che st cana del ucdero e6 conuersare coll la cosa amata. quer prim sono FANO inge x mu, n 03) té ali tt anno si dd pellegrino if del genale, ces leuano dn terra, ce con la” \h d'Amore volano infino al supremo
è»
piu uago (ico: pi nali tanto bass ettore”
DI, che toumano strabo coewolmente meli CENTO. gh “alter come mezi Sireggono nel mezo: et
COSI og amore common dol ucdere mal
timore” del contemplato saghe dal uedere al
S contemplare: Quello del lasco dal'uedere al
I RT ‘Tp foccare, quello dello afiuo si vimane rest Co” fenta del vedere solamente 0, dello udite’
FI contemplato 51 vunolgi f5 Qppressa piu al promo demone buono, che A / ‘alfano Co. TÀ fasauo put a l'ultimo reo che lprimo buono ('afuo stando ml mezo. è fanfo remoto e
- fontano da l'uno; quanto dalalteo. questi a
mori anno fre nom ciascuno il suo;guil lo del confemplatino si chiama amore cele sie ouweramente divino; quello del(asciùo,
volgare pu fosto bestiale; quello.dello af fo, umano 0/uero morale: onde sono an”
cora fre begli c per die fi, intellettuale: nm
male, et corporale:l" meellettuale. rapisce ( ‘amma al godumento: de lu mrechante. Inme -
fe sola: l'animale mediante al mso solovol udito solo 0, amendue stone: 10 corporale mediante fufa comque 1senst € cost l'anuna
nos puo cfsere rapita tm fre modi oi — ° dhante lamente sola cesti chiama raffo di
no, come fa, sctondo aleum, quello dl sanfi(stmo Paulo: 0, mediante luedere et udito est chiama umano: 0 mediante fuffy;t sensi &# SI chiama: bestiale tfro6” fm nostro senza dubbio alcuno hebbe co - me fufiy gi ‘alter j Quei dor amori estre mj chiama demom. desi, fre del meco eb” be molte molte 1 promo pucatie: A per fo più contenplafiio, comes edi 1
mole delle sue Canz: e soncht) done egh
loda A [sua solamente da bem dell'am- mo .Gio dalle ucrfu fi Ancora Spesst uolfe mo rale, come egli mostra th mole Soghy lodan” dota solamente da beni del COYPO, COME 500 belleza nobile è altre ahi fu ancora prùd una finfa confemplafuo, feafauo parimente come quanto cqhi fa loda Ani beni dell amino rÉ quegli dell corpo tastimement, Da i bey
della Fortuna non la loda cgh gua mai pron”
cipalmente et perse, come dicono 1 Tora, JI anzi
dist come pegcnti/a roggg eendme no filosofo. che Docfa
Ge entileza di san ue.ee Ta care cast fra not, perlè, rubim, eroro
e Quasi ml SOMA È cgucmente dis Spreguà.
Nesta altuno bonoratssima presa Tuo” gha credere, che 51 gente mgegnio, t£.51 È regrino spirito, quanto fui quello di del
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cesco scendeffe fanto basso, che macchiato ef brutto dal frigo terreno, efuile lordura del "0g s1 lasciafer fraportare a guisa delle bestie dal senso solo, et duiemss. nell ulamo el pagg rado d'amore pri copalmente, té 5060, come alcum credono,le belleze del COVpo COSA rndegina di qualun -
— gue volgare er plebero, non che dispirio
ANO S chifo ef fanfo cleunto, 1 quale, CONN che ali true fosso molto contemplato, 1 questo no men dotto, che leagradro sonetto fi egli, come stivcdva nel paratolove spo” sthone, tutto ataio, è morale, onde difseco ln CONSUCI Faconida FAV SUA quasi 1],
crechibile ni
e ay — > cesti - ser "“ ES
“gl eni Teste
da rsonon furon m ab fiumi : eSCRgII, N Se mat, 00% 0g rw stds ombra HG di-muro0 di piogge 0, se onbra Memolbia che'l.cuilseopra: è Tmondo bagni: N d altro impedimento, ond'i0 am Lagns Qualunguie più l'htrmana. sf sagonbra ib Quanto d'un ueb.che duo; Lbeghsocche adlobra, Ef par che dica, hoy fuconfuna # piangi: I # quel loro tichinar, chiapu ima giore Spegpe 0, per brumleade 0, per orgoglio; miri CAgon sara, che innanzi tempo ro rimor E fduna bianca mavo anco ni doglion» (he state Sempre accorta nfnrm nòta, & contra UL och mir se farm scoglio
» : ; $ ì ò i € a
Soggito )
Li I | soggetto di guasto doglioso ef lammentinole son il quale -scrondo) che a me pare, c'in-stilime” = ano; non bumile affatto, me del tutto vlto tt ma > rifà e Volirsi piotosamiente con orsà suo amalsimo, 9 fofse conte orso fiorenti cel quale egli fa ‘merion t alerom ‘sono mi: delranziomen eenò Istampni; 0 Fosse. quello degli 0rsimi Conte dell gni N cm e vndinittoil SUMAFD IA f ,> 015000 nostro desti st puo ber porre: tt confe np fombiarmente To suitntute sue, SOVIUCHAO gli pochcamente lapena ct sl dolore che cp cr del'n6 potere stalere. 1. be sh occhi della SUA donna € efsende eg pda fer celoo stucicfament eolie narij mo” Ad etperche ch st duole de fre cose. del ut lo il quale | ghi copriva et ascondena begli e occhi, conte ad ballata lastare ludlo 0
rt È è = e e - E VR e x2 ola . = — e = e .
per ombra -D elchinavh e abbafsa rali chele fa goiccua a ferra, come nel sonetto — >> Seuot credeste per furba scqni
Di i
ge della mano, che S apponena , ef sa frauer "| saun fra suor occhi et quelli il, quasi co”
me Dell echssi rescuranone del sole, (aluna
$ Appone frh gl occhi nostr lc I 44; sola 3
ve: Onde nlerone arido: . > Torto mi face il'udo s> G&lnman, che si spefso 5 nftrauersa so TIA Timo sommo dhietto, d so Cf gh'ccchy conquel che segue. pero not lo diwdleremo th fre parg‘priici pol mente, come si uedra a pienormill ‘ordine gf
dichinratonè delle pardle:—
Tra park .
Kind!
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YAN
v
N obilssmi Accademici, Boi che cosi al» ImMas. ef Vradentos (nolo nosho €, piacuh, forse per cSe a un principio debile Sequiti cme st dice Ns farere, fortuna meghore } Se sa quello, che in velfa felicusima, ct fiorifiss 4 ccademia tra dea cominetamento lef = tn frruafe cé sfoaordinarie nel l'onsolato suo selioil faro uolen= tieri; non ostante oltra gl'alti inpedi merti, il femisimo fempo, che to 50 banto d'a g10rn0 solo a prepararm 3 7% faro soler = tieni dico, non percse t0 non sappra Femssime, che in cosi detta et cI5er fata (onpagza di tanti, ct tali Suoni, quali ek quanti Si rifruowano in quei bop, non st debba arrecare. cosa niuna, la guale NOn SIA 1; sati lungamente pensata, eten conosca che molti sono in fanta, ctsi Sonorenole frigata 7 quali molto piu atti et me piu fori sarellero a ben porfare ques fo grauissimo peso dA, ty si gore che 0 mon som; Ma perche oltra il'disderio, che to Gi ingredi = bile di ‘ pddrffare in qual he porti a quelli, co mi sento prandisama = mente ubbrigato, ef Spettal mente al molto ME e Felicissimo Dica Sy nastro Fece” del quale rominata da me f cagione dire, gradisce famto per sua bontà, ec ranfo imalza le vin cegl'Suomini bitte = rah, quanto 101 100 solamente, nea futtoalMordo pico por mille ser chiarissim, cé mamfestissimi esempi uedere 3 agrari pu, pae dio, l'amore, che io bo portato sempre narauighoso alla laquas et lanvratisima Accademia Fisveniuni , o AMO molto meg! o er te- muto ubbidiente, ct non tagrato, cSe datto, et pero lasciando tutte le scu > se da una parte, uerrema al fatta eb profporimento hr0, biamato #7 ssa il'nome etasito di colui , Al quale musone solo, ef Solo regge tutte cose : —
{ Dico dana vobilissomi Accademei , e5e fudte le cose, qualung SANO } SONW ò corporali 0 incorporali (Grporali sono utte quelle, te” vali bamno corpo et materta ; c£ por con <a saga SONO caducse, ek corrokibili . nu corporali quelle, le quali, es o Corpo sé malora, e 0 im sono stalili, eé sempiterne , ch e queste propio el ueramente si dicono essere . ttora enendo stato prodotto (o \da pu, el dalla natura amimale pogftss ce (apercle di tutte le cose, ali egli fa ne Cesari am n composh di due part caglrarie frase ef pit ; di R wne, 0 ero intelletto, il male e immortale, etdi senso, 0 uer materia, la quale è è morali. sr. eo intelletto, il quale e silam dell’ Cai. el 7207 Sa Sede et Vaco L9 40 alch ù ppi / Va difermnato In una pare del corps REL o considerano, et De o dono tutte e cose (materiali, et eterne . (olla pare sensthua, fa que e comune colle Ceshe yiS ‘apprendono CÉ CONOSCONO see, > che materiali ‘fono, et pocodureudi . Ben € uero, che la mente dra etintelletto umano, cSiamato da a filosofi intelletto possi file fd puo intendere, eé diuentave tutte le cose spirifalmente, si comela - «matera pria è neramente in pofenza a riceuer futte le me #0 — apprende o intende cosa ueruna, la quale n07 Sta prima in alcun de’ sensi ejferiori, el di. dI 4 mediante quelli VAZIIBIZIA inferwri, I ef di deptro ; cé este. e quid che wolle 5 significare VIIIA © quando | » nel libro dell'amma disse. Oporfet infegontem fPanthasmatro
» speculari . lsers esh LULA comu va dascuno, SONO CLX Vo, Udi, 0dorato ohi uso; et Tatto 55 l'intertori soxo Jie | commre, la fanfara, o uero immaginatizia che eil nedesine, et la memoria; ins n0n des putare rai dell effimahiza è 0 ueramente pegitatva, / , guali fre sensi (ntercori guanto al; mamero, et al subbietto, eb per dire come t i filosofa, realmente etmaferialntete sono uma, et il nedesemo. puizni poi alba lan, el
operatori sSON0 pu.et diuorsì 7 n0n albamente che zl CONCAMOÒ , ctil
cOnULHO
titnad oo
conuesso n sim cercSio De cingi sensi ekriwri i due primi, cio è ilvedore, il quale come piu nofie è post nel piu ala luogo, e si atilmsce et asomglia al pu nobile elenexfo, cw è al co, et
È udire, il quale s attribuisce all'aria , SONO Spiri tal i gletoi be odorat; Gush; te Tatto Scsi danno a vapori pet all HA) ce alla terra sono materiali; et porche 3 sensi furono defi ag! ammali fruhi necessari mente per consersation solo ct salueza della vita loro, a fire che polesero nodiante quelli, conofeere, ef afprendere le cose a lorouhli, et giouenoli vetdill'alo lato schi e eb tre le contrarie È quinci e che fut lamimali Li il tatto etil quito, come sensi necegary al vivere; degl'altri nre, come ll be son piu ù one essere Se dll'esere semplicem, non dnmene mea cosi; amuenga che quegli diimali,, cS Gareno ibs6;o del uedere, Sanno anora di necessita quello dell'udire el così degl altri mero mokili di mano in mano ,I00N altamente, bei — un % ba l'anima rafionale, Ga anevra la sensifina tt la nesta d, fiua sempre, ma n6n 1A: per lo confrario come sie veam —- fellamente nelle pian&, le quali Sanno la uegotatica solamente , Peo gl'amnali bruti, oltra questa, la seysifiua, senza pun . Atora per ridurre a proposito quanto banemo detto, conciosta co sa, chela belleza fauell ando Plafhmicamente 707 sca albo cle una certa qraria, tt spl&dore , la quale muane etalletta l'animn’ di EL, bi ulde el intende et si ri buona 1n bre cose massinea > mente: nelle nivthi dell'animo, re 1 coliri, 6 fyure nelle Uci, I ella utene a epere cosa spiritale el incorPorea . albe è nd flv, chede cong sensi solamente il viso,etl'vdia la fossono appro = dere, et conoscere ueramente, té e Quan osenza dulfiò alcuno, ‘he il nostro G entilizs mp Tranc® Felrarca Poeta ueramente, ct amare Tlatomico disideraza sopra m COSA ProA dincder,
et poi d'udire (x sua Vellissima, et cashssima M [- como à sq
passo St pr E 7 CIS una delle sue rrarangg lose (zone, el'soneta, ct pu cn quelle tre dinine de l'occSi, va cone il mag = adi piacere el contento, che potesse bauere ilFebarca inques ho mondo come mosha ggli nedesimo ca quell'ala5s” sorta, che) di CO MINA , al 99 St come eterna ucta e nedercsio, era di pottr coere Mo L- I et suoi occhi massimamente, ne quali meglio, che 21 NISUNA altra parte del cop si dimofhn lammo di cias curo, cost pla y la de canbari, br, magg despracere el fomento, ped Ù Guuenre al fetrarca era d'esser prrwo della dolce wish deguggl, i gen egli sterno ancora tifmonin, cé fa fede in rioli luoghi, wa ì pm albone so MON m igganna 0) LA questo MK ILA pietoso , che dotto sonetto, il quale Lo per ultilire em s'è detto dai sopra, } guanto mi fu impose da fe meri: (Grsolo no$ho, seguitaro beati di spore, 06 di Sharan quanto sapro al meglio SETOxdo peo DE costume di questa a felicess let fio 7ifssima A 27979 pu per desiderio d'apprerdere molte cose confer 0, che con uperanza d agnese alcuna, nterpelrando . | Onde pu negare intelgenza non Solo del presente Soneho ma > ralmente di tutti gl'amorosi componimenti di ques leggiaàrss Poeta, e da sapere Segattando pur la dettrira di Satone ; sel il noshro dottssimo la Marsilio Ficino nel suo diminissimv (mento 50 pra el (onmmo di Platone, che nell'minerso si vibo = UANO c014; ameri, due eshemi, et he nei, i duoi Ahemi cio ‘e il primo vet l'ultima si cStamano demoni, et si ribuonano Serre non Solamente 31 cascuna anna Sumana PA tN vela dino ancora, el così delle spore et delle Stalle ; il primo amore il qule si chiama Sora Venere (dk, et quando Penone e 47, non e altro cd una frrza el faculta dell'amma, et tm disede —- 747, eterno, il quale n'alletta sempre et ae È canoscere , ef
/
ct le
cantenflane le Gelleze superiori, cp dimne, ne conforta el spinge continonamente con dele Isma el Sordranssina ca a bel- lssimi studi della santiss ‘ filosofia, ne quòda Ue conduca essere guihi, a esser pretust, ch Greuemente a tutte quante leur = > , facendoci mon meno buo m, el cos lma fi, cse saenziati, ef facondi, l'uldimo Amare e. medesima mere una facolta , et forza dell'anima , 06 une occulto sfimylo si che csascano ba nella pare, i piu fash pofinza qenerafitca di pro)urre DA WIA COSA) Dumana sem a Se la sembia, Ca quant Sipnodì guella bel = I leza diwina, ce (è olesle get cure primo st chiama nella i leggi Greca , (lo demon, 22) è MUNE, buono i così questule® si chama nella nidesina bi un (Zcodemon, cioè demone cato, n0% perche (1 UENCA Ancor quesb N07 Sca 0074 è sh cost Guono eé necessario alla vita Suyrgga il gmerare, ba lo specalane la werita delle cose el contemplare il (telo, ma st chiama cattiuo (1 quanto li esenti male usato ba miu turba et afgg l'animo molte volte rifraerbdolo del suo uero cbpropio bene, il guale è la contemplatone el inteliynza delle menti ce soffanzeseparale se questi due amori, et de z nom debti gens da Gentile, 070 quelli, c te i Teologisri christiani SGriamano il primo Argel Guoro, ed l' bro Angelo reo, l'uno de guali n'incita sempre, etindiriza alle cose eterne eé immortali , l'altro alle Terrene et bansitorie . | tre amori del mezo, perche VAZA Soro fermi, et perpetua casi noshe come
quelle, ma Sanno în ese comntiamena, scomamento accresci > ©
mento, «l fine, si cSiamano piu toflo monimenti, ct affette, © uero fafstam, che Demoni yel Sono Pre Senza pur, percocse chascuno di nei ensce sempre et ©,0 per atea ji per costume, è per l'uno, o pur l'altro inclinato alla vita contomplafia et
(les fe o alla atua ef morale, è alla pracewsle, et lesa, se alla confenflahica tosfo © iederno alcana ferma, o belleza
corporale a subita ci r1tol4ramo, ef alziamo alla contemplatone li | della fell. eZA S piritale ,etvimna ,É pero die il Petrarca. Li DE Per le cose mortali, ai bi
i > Clesonscala alfattor chi ben l'esfma:
i Scalla dissoluta et lascina, sufito del senso del sito disideriano I 4 quello del tatto, 0a SC alla murale, et alia, 7001 per Seutriamo nel diletto, che si cana del utdere e conmuersare colla cosa amata .
I Quer prim sono fanto ipgegnosi el ali ef Sanzo si del pellegrino
| ch del genh le, st (en da terra, ct con albe salino
| infino È l'suppremo et piu vago (Îelo ; Gl'ultoni tanto fassi, eh terrem, c3e roninano SbaboceSewolmente nel cento valalio > meME.ZI St reggono nel mezo, cé così qui amore comiria dal
| vedere, ma l'amore del contemplativo saghe dal uedere alcon =
I templare ; quella del lascino dal uedere altoccare: guello dell’
attino st rimane etsì contenta del uedere Solamente, © dell'udire :
; [ confempl. afuo st rimolge et s appresa peu al primo demene fuor, cSe all'ultimo reo; f [lascino pu all'ultimo reo, che al primo luono: l'attino stando nel mezo € fanto remoto da l'uno, quanto dallalo
uesh' tre amori Sanno tre nomi ciascuno il suo pueblo del nezo ah lafiuo Si chiama amor celesle ucramente diwino; quello del (asuno, uolgare, è piu fsh beh heale ; cuello dell' athiuo Gumano I, outro morale; Onde sono ancora fe perdo cost, intellettuale 5, ammale, ct corporale è linteletuale 7 lio di lu mediante l'merte sola i l'animale mediante il uso solo, 0 udito solo, è anerde inseene ; Je corporale media futti i, cinqg sensi, et così l'anima n74 puo esser rapita in bremodi, è me = dine la mente sola, et si chiama ratto dt'inino , COME e fi secondo I | alcum, quello del. santis'vaulo è mediante iluedere udire, e
si chiama
si chiama Ssomano , o mediante tuttu i, sensi et si chiama belhale. f[Poeta posbo Sebbesenzia dubbiù alcuna Geble come ttiglalti uei duoi amori eihremi chiamati demoni; DE ;° Ppgo reg hebbe molte uolte il primo ehmiglore, et fa per É piu contempla * tiuo sdeme si uede tn molte delle Sue canzoni cl sonetti, Pa egli loda set M- [sua solamente da feni dell'animo, cio #, dalle virtu ; Fu ancora spesse uolke morale , Ome egli no$ ha f molti luogbi lodandola solamente da’ feni' del corpo, come sora belleza, nobiltà, etalbe fali Fi ancora pm d'una fi contemplatino , et athuo part mente, come e quando egh 7A RIA da fem del'amno, cé quegli del corpo (nstemermente Da 4, beni della Fortuna monta toda gghi gia mat principalmente ; ch prega diana gici, anzi dixse come prudentassino el saggio , et ameno Filosofo, SeToeta . » (Gentleza di sa) ue et l'albe care >» (ose fra Not, perle , rubini ef 079, & DI uasi vil soma egualmente dspregia. Nessa alcuno Lenorabbsinzà seStera Se voglia order, che si gentile ingegno, et si peregrinospirito «quanto fu quello È n = cesco scendere fanto fesso, cSe macchiato, et Gr ntto da terreno, tf vile (dura del uolgo, si lasciate rare n guisa delle {he dal senso solo, tt druentssi ntll'ult° el peggior adi d'amore principalmente, ct sole come alcuni credono, le elleze del corpo 6034 cosa indegni di qualung uolgare Za plebera, mon cke di spirito fanto sciifa et tanto elenato, il ugle cone Baltrone cfise molto confemplafino, 11 DEA mon )oltv € leggiadro SX: be. egli come suda nella particolare spasihone, tutto alfiuo , et morale; ode disse con la consueta facondia yel-arle Sca quasi in ortdifile
Qursot non fron mat fiumi ne sfagni, Ne mare one g4m tino si disgomira; Medi muro,o di pi la,0 dt ramo onfa, Ne nelbia chel cul cuopra, él mondo bagni ; Mi N calo imferimento ond° 50 mi laani È Dl "30 d'un nel, cSe duoi begl' ecchi alomba, E? par che dica, Gov fi consuma cé pragni , Ù, t quel loro incSinar, S'ogm ma giota I S fegne,o per Gamaltate® ZA ogogho È i pi corda A : ° ( aguor sara ch INHANZI TEMPo to muta; | E td'ura bianca Laghi | PIANO ANNOIA dog i; i c5 € stata Sempre accorta atei WOIA,
€ contra gl'occhi nier s'è fata sc0gia. | 0 S gggeto [ Soggetto di quebto beghioso et lamenfenole Sonehte, il quale
( secondo che A me pare; în stile mezano nor Syriil affatto,
he del tutto alto ct magnifico 0 dolersi pietosamente con
0750 sua ami ctsstine ; 9 fra sl (tnt 0750 Fiorenteno , del
quale sgh fa menzione ta alcuni soneth fon del. 7 ANTOMAVO
tl 1401 i fampati é 7 fosse quello degl orsim (ont dell Agguilara 7
| a cme indirifroil Soxitto
» Orso al uosho deshicr si puo fen VALZAZ
| té Con ixgli farviliarnente (e suembre sue, sertuendogh poe =
| ficamente (4 pera et il dolere h che GA I CUCHA del. HOH pottr Ledere 1,0 l'acchi della sua drrna eserbogh da lee alah
| Sfrdtosamente vet folk 31 Karf modi, el perche li 51 duole
I di fre cose, del uelo, il'gua leghi coprima, el ascondeua 4 leg! eci, come nella fallata .
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[ asciar il uelo,% per sole, 0 per ombra . del cSinargl, et allazargh, «Sc ella facena a terra, come nel sonetto. a Seui sl per fr lati scani . LE dela mamo, che 5 oppo uua , tt Ss atiranesana tra suot occhi ef quegli di lei ? quasi Come nell ° Cchisi ct scwratone del Sole, a luna S oppone tra gl'achi mo$hi, eh, rg” solo: onde albone grido I Tor ni face el nelo, St la man, Se si Spesso saitranersa Tara È HUA S071 MO desto, Td, l'occhi: sesti Con mel, cSe segue . Pero na bia = 0 inbe par principalmente Cone StUtiTA & peno nell” ordine ct diclatatone delle parole : —
e: (Prima Pak: —
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